30 settembre 2023
ore 9:50
di Davide Sironi
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 Per tutti

I ghiacciai alpini hanno vissuto, per il secondo anno di fila, condizioni estreme di riduzione e arretramento frontale. Dopo il 2022, già passato alla storia come "annus orribilis" anche il 2023 è risultato un anno estremamente negativo. In un comunicato stampa, il Servizio di monitoraggio per i Ghiacciai Svizzeri GLAMOS, ha reso noto che il volume dei ghiacciai svizzeri si è ridotto complessivamente del 10% in soli due anni, una quantità di ghiaccio pari a quella andata persa complessivamente tra il 1960 e il 1990! Perdite di massa davvero senza precedenti, fino al 2021 le perdite si attestavano mediamente tra l'1 e il 3% degli anni più negativi. 

Nel 2022 fu calcolata una perdita del 5,9% mentre nel 2023 si attesta al 4,4%, un valore superiore anche a quello fatto registrare nella rovente estate del 2003.
Un dato che può sorprendere perchè l'estate 2023 non è stata percepita come un'estate estremamente calda, in confronto a quelle del 2022 o del 2003, soprattutto per via di alcuni break freschi e temporaleschi ma complessivamente è risultata la quinta più calda dall'inizio delle misurazioni ufficiali nel 1864 sul territorio svizzero. A questo bisogna aggiungere una stagione di accumulo nevoso tra le più scarse degl'ultimi decenni, solo in parte tamponata da una primavera abbastanza in linea con la norma climatica, con i primi caldi estivi di giugno che hanno rapidamente esaurito l'esigua copertura nevosa presente sui ghiacciai. Già nel corso di luglio buona parte degli apparati glaciali delle quote medio-basse risultava privo di copertura nevosa ed esposto all'ablazione. Inoltre dopo un break fresco ad inizio agosto, la seconda parte del mese ha mostrato i muscoli con zero termico salito alla quota record di 5328m. 

In conclusione, i bilanci di massa degl'ultimi due anni testimoniano ritiri frontali e perdite di volumi di ghiaccio senza precedenti per le Alpi. Essi si inseriscono in un trend negativo iniziato da più di un secolo, ma che negl'ultimi 20-25 anni sta subendo un continua accelerazione contestualmente con l'accelerazione del Global Warming. Ecosistemi fragili, come quello alpino, sono particolarmente sensibili agli effetti del cambiamento climatico con importanti ricadute sui molteplici aspetti sia naturalistici sia socio-economici per le popolazioni delle Alpi. 


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