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3 maggio 2024
ore 15:21
di Edoardo Ferrara
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2 minuti, 53 secondi
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Siccità Amazzonia 2023: il cambiamento climatico tra le principali cause
Siccità Amazzonia 2023: il cambiamento climatico tra le principali cause

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO COME FATTORE PREDOMINANTE PER L'ECCEZIONALE SICCITA' DELL'AMAZZONIA DEL 2023 - La seconda parte del 2023 è risultata particolarmente critica per il bacino amazzonico, in larga parte colpito da una siccità eccezionale. Livelli e portate dei fiumi tra i più bassi degli ultimi 100 anni hanno creato grossi problemi alle popolazioni che vivono nel bacino non solo sul lato brasiliano ma anche in Bolivia, Colombia, Perù, Venezuela ed Ecuador. I trasporti fluviali, primaria fonte di approvigionamento ed economia locale, sono stati spesso interrotti isolando numerosi villaggi con inevitabili ripercussioni socio-economiche. Parallelamente gran parte del bioma locale ha subito pesanti danni sotto un eccezionale stress idrico, con la morte di flora e fauna selvatica. Ricordiamo inoltre che l'energia idroelettica rimane una delle fonti principali per l'approvigionamento energetico dei succitati paesi: il drastico calo dei livelli dei fiumi e nelle dighe ha comportato un altrettanto drastico calo di produzione energetica con interruzioni della fornitura elettrica. 

Normalmente da circa giugno a dicembre l'Amazzonia sperimenta la fase secca, con riduzione delle piogge e della portata dei corsi fluviali, in attesa della stagione delle piogge nel semestre successivo. Tuttavia nel 2023 la siccità è risultata particolarmente grave, troppo per gli 'standard' a cui è abituato il bacino amazzonico. In particolare da luglio a novembre l'area ha sperimentato un mix micidiale di scarsità di precipitazioni e reiterate ondate di calore, con temperature sopra la media anche di 5°C ed esasperazione dell'evapotraspirazione di suolo e vegetazione. Secondo un recente studio del World Weather Attribution (consultabile qui), la presenza di El Niño (noto per esasperare le condizioni siccitose in Amazzonia) da sola non giustifica una siccità tanto grave, anzi. Il principale attore è il cambiamento climatico, con l'aggravante delle attività antropiche locali come la deforestazione. Gli scienziati del World Weather Attribution hanno infatti utilizzato dataset meteorologici capillari, analizzando il comportamento di due indici principali: la siccità meteorologica (SPI), basata esclusivamente sulle precipitazioni, e la siccità agricola (SPEI). Quest'ultimo indice risulta più complesso e considera l'evapotraspirazione delle piogge, definito sulla base della differenza tra precipitazioni ed evapotraspirazione potenziale per stimare l'acqua disponibile. 

Incrociando le analisi con i modelli climatici emerge che la probabilità che si verifichi una siccità di tipo meteorologico è aumentata di un fattore 10, ma addiritura 30 se consideriamo la siccità agricola: se infatti la pioggia scarseggia già di per sé, è chiaro che con temperature mediamente più alte l'evapotraspirazione aumenta con maggiore stress idrico per la vegetazione e il suolo. Per un confronto diretto, utilizzando il sistema di classificazione del monitoraggio della siccità degli Stati Uniti, basato sulla siccità agricola e senza gli effetti del cambiamento climatico, quella che era stata classificata come una "siccità eccezionale", sarebbe stata solo una "siccità grave". L'impatto della siccità è stato inoltre esacerbato da pratiche di gestione del territorio problematiche come deforestazione, incendi, allevamento e agricoltura non sostenibile, combustione di bio-massa e, a contorno, i problemi socio-economici di una popolazione molto spesso al di sotto della soglia di povertà. 

In definitiva, quanto emerge da questo studio è che El Niño ha ridotto la quantità di precipitazioni nell'area amazzonica all'incirca quanto il cambiamento climatico; tuttavia gli effetti della siccità del 2023 sono stati in gran parte esasperati dal cambiamento climatico.


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