26 gennaio 2024
ore 8:57
di Nikos Chiodetto
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 Per tutti

Negli ultimi mesi l'Indonesia è tornata alla cronaca per l'eruzione di alcuni vulcani, tra cui quello del Monte Marapi nell'isola di Sumatra lo scorso dicembre ove si sono contate una decina di vittime, escursionisti sorpresi dall'improvvisa esplosione. 

C'è da chiedersi quindi perchè l'Indonesia sia una zona così estremamente attiva dal punto di vista geologico e continuamente soggetta a movimenti tellurici o ad eventi vulcanici, anche di una certa entità. Semplificando il più possibile, tutto l'arcipelago composto da migliaia di isole che formano lo stato indonesiano si trova all'interno della nota cintura di fuoco del Pacifico , ovvero una zona del Pianeta soggetta a un gran numero di terremoti e vulcani. Quasi 2/3 di tutti gli eventi globali si concentra difatti in questa fascia lunga 40 mila kilometri situata ai margini dell'Oceano Pacifico e a cui fanno parte anche altri Stati come le Filippine, Giappone, Stati Uniti, Perù, Cile e Nuova Zelanda. L'Indonesia per la precisione si trova nel bordo più occidentale di questo lunghissimo anello che circumnaviga l'oceano. 

I processi che regolano la cintura di fuoco sono basati sulla subdizione, ovvero la placca oceanica sprofonda sotto quelle continentali in movimento, determinando in corrispondenza degli hot spot la fuoriuscita di magma o forti terremoti in prossimità dei margini di placca più attive, come è per esempio anche il caso del Giappone. In poche parole si può dire che la superficie dell'Oceano pacifico sta diminuendo a discapito dei continenti in movimento. 


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