24 gennaio 2024
ore 10:24
di Nikos Chiodetto
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 Per tutti

Il gelicidio o pioggia congelantesi è un fenomeno atmosferico tipico del vero inverno ma fortunatamente abbastanza raro in Italia. Si tratta in poche parole di pioggia che, a contatto con una superficie molto fredda, congela all'istante formando uno strato di ghiaccio molto scivoloso. Un fenomeno che si verifica raramente per l'appunto, ma laddove si attua può essere pericoloso soprattutto per la circolazione stradale. 

Perché possa verificarsi questo fenomeno meteorologico sono innanzitutto necessarie due condizioni: la prima è la presenza di aria gelida nei bassi strati dell'atmosfera formatasi da precedenti ondate di freddo dal nord Europa o da potenti inversioni termiche tipiche di lunghe fasi anticicloniche invernali. La seconda è lo scorrimento di aria caldo-umida in alta quota legata al transito di un sistema perturbato foriero di precipitazioni. 

Andando al dunque, come si origina quindi il gelicidio? Qualsiasi precipitazione che cade al suolo parte inizialmente in alta quota come fiocco di neve. La sua trasformazione poi avviene a seconda degli strati di aria più calda (sopra lo zero) che trova lungo il suo percorso di discesa verso la superficie. Nel caso tutta la colonna d'aria abbia temperature uguali o al di sotto lo zero il fiocco di neve rimane integro. Nel caso ci siano strati di aria più calda fino al suolo il fiocco di neve fonde giungendo al suolo sotto forma di precipitazione piovosa. Nel caso infine, la pioggia trovi nuovamente strati di aria gelida negli ultimi metri del suo percorso verso il terreno (ultimi 300-400 metri a temperature sottozero) il fiocco di neve non può formarsi nuovamente e la pioggia caduta tenderà a solidificarsi in uno strato di ghiaccio su alberi, tetti, strade, auto etc. anche di alcuni centimetri a seconda della quantità di precipitazione in atto. 

Quali sono le zone più a rischio in Italia? Come abbiamo detto è un fenomeno del trimestre invernale, specie gennaio, di maggiore probabilità su basso Piemonte, appennino ligure ed Emilia. Qui difatti la presenza di strette vallate montuose rivolte verso nord permette al gelo di rimanere incastrato più a lungo nei bassi strati allo scorrere delle miti perturbazioni dal vicino mar Mediterraneo, con conseguente formazione del gelicidio nella prima fase del peggioramento. 


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